mercoledì 2 gennaio 2019

Epilogo

Che cos'è una poltrona?
Com'è fatta?
Dove la troviamo?



Facile googlare queste domande, non così semplice trovare LA risposta giusta.

Affrontando un percorso di approfondimenti su vari temi ho riscoperto una cosa che fa parte della mia vita quotidiana, guardandola ora con occhi diversi.

Partendo dall'etimologia della parola ho visto che poltrona significa grande cuscino, non ci avevo mai pensato! Attraverso l'analisi della parola e dei sinonimi ho anche aggiunto alle mie conoscenze,  o meglio ho corretto, il vero significato di cattedra, che erroneamente associavo alla scrivania dei professori, quando in realtà si tratta della sedia.

Essendo una cosa, la poltrona, è scomponibile, composta da parti essenziali (come il sedile), ed altre accessorie (la traversa di rinforzo), ma anche e soprattutto fatta di diversi materiali, il più variabile è il rivestimento, che è a discrezione e gusto del compratore, il quale sarà poi l'utilizzatore.

Lo studio di questi, ma anche della struttura della poltrona è estremamente legato all'industria, che ho analizzato non solo dal punto di vista nazionale italiano, ma ho anche ampliato lo studio fuori dai confini.
Uno sguardo ai brevetti più importanti ci può aiutare a capire come si è sviluppata, io ho preso in esame per esempio i primi tre (da notare che due dei quali sono evoluzioni di essa, come la poltrona letto e quella divano).

Una delle ultime vittorie dell'industria, che chiede aiuto alla scienza, è l'entrata in commercio delle poltrone relax. Utili sia per i più pigri, che (e soprattutto) per le persone affette da determinate disabilità.

Dalla scienza alla fantascienza il passo è breve, ed è stato affascinante ritrovare la funzione essenziale della poltrona in una puntata di Black Mirror, serie tv a me molto cara.

Per quanto sia cambiata e si sia evoluta insieme all'uomo, sembra inverosimile come nei cataloghi non vi è quasi differenza tra quella presente sul primo  Ikea del 1915 e l'ultimo uscito di Poltrone Sofà.
Ciò non significa che non esistono poltrone "strane" o artistiche, che entrano a far parte del concetto di design. Tra queste ho analizzato la Bacelona e la Sacco, che hanno nazionalità ma anche strutture completamente diverse.

La poltrona è presente anche in altre forme artistiche, prima tra tutte è l'arte in quanto tale,  è la protagonista per esempio di un quadro di Van Gogh, ma non solo.
Per quanto riguarda la musica invece è presente sia nella copertina del terzo album di Levante, cantautrice italiana, che in una canzone un po' meno conosciuta presente nell'abecedario sotto la lettera B per l'autore della canzone che si chiama appunto "Armchair".
Ma anche la letteratura è arte, e La poltrona umana è un romanzo un po' strano, ma interessante nella sua stranezza.
Ho poi preso in esame due tipi di fumetto con la poltrona come protagonista, il re della poltrona che comanda la famiglia pur di non alzarsi, e un pezzo di satira politica ormai vecchio perché di un anno fa, ma rende ancora bene il concetto.

Non so se la pubblicità rientra nella categoria artistica, ma necessita senza dubbio della componente creativa di una artista. Lo spot di Poltrone Sofà ha come protagonista Sabrina Ferilli, e ha fatto così tanto scalpore da costringere l'azienda a cambiare lo slogan, ma nessuno ha dimenticato l'affascinante donna dello spettacolo che dice “Beato chi se lo fa il Sofà”.

Trovare un proverbio in cui sia protagonista la nostra poltrona non è stato difficile, credo che anche il mio lettore abbia pensato in questo momento a "Chi va a Roma perde la poltrona". Ma voi conoscevate l'origine di questo detto? E sapevate che non è presente solo in Italia? Io no, ed è stato interessante scoprirlo.

I francobolli sono in parte arte in parte storia, anche se ormai sono quasi praticamente inutili, se non per i collezionisti, comunque una raccolta di francobolli raffiguranti poltrone è presente sul blog.

Ho poi analizzato una persona che secondo me si può definire protagonista della storia della cosa in esame, Lorenzo Frau che nel 1912 inaugura l'omonima azienda, tutt'ora tra le più importante in Italia nonostante la sua chiamata alle armi nella seconda guerra mondiale.


1, 2, 4, 7, 8, 65....... non è una serie (aritmetica/geometrica) che un ingegnerie riesce a riconoscere. Non ha nulla di matematico in realtà, ma sono i numeri (non tutti, per approfondire qui c'è il post) che per qualche (strana) ragione ho associato alla poltrona.

Rimanendo fedeli ad associazioni poco banali, ho provato a catalogare i vari tipi di poltrona, e mi sono stupita da sola per quanti tipi diversi sono riuscita a trovare!
Ma anche l'abecedario è un insieme di idee che riconducono alla cosa, ed è il frutto di un percorso durato un semestre.

Assocereste mai la poltrona a qualcosa di sportivo? Io no, e invece è proprio il simbolo (e il nome) di un sito di notizie sportive.

Infine cosa c'entrano delle bottiglie d'acqua con una poltrona? Chiedetelo ai miei amici e ammirate anche voi la loro creazione.



Per sapere di più sulla poltrona ho fatto una piccola bibliografia tra libri e siti che approfondiscono la cosa.
Invece qui trovate le 5 cose che mi hanno caratterizzata/cresciuta.

Devo ammettere che questo percorso è stato più arduo di quanto pensassi, nonostante la mia cosa non fosse tra le più difficili. Ma è stato bello riscoprire quel lato di me meno ingegneristico e spaziare tra i vari temi, osservando con occhi diversi ciò che mi circonda. Senza dubbio mi ha fatto crescere, e credo sia la cosa più importante a prescindere dall'esame che vi è dietro.


giovedì 20 dicembre 2018

Quando la fantasia incontra dei fuorisede

Due miei amici, studenti universitari fuorisede si trovano a Latina.
Cosa centrano su un blog che ha come tema la poltrona?
Ne hanno costruita una.
Come?
Con delle bottiglie vuote di acqua.

Possiamo seguire passo passo, attraverso foto e video il loro percorso:






                                                   
RISULTATO FINALE

(Foto e video gentilmente offerti sotto autorizzazione dei miei amici, in particolare Giuseppe Candita qui seduto sul suo "trono")

sabato 24 novembre 2018

L'industria


Il lettisternio romano può essere annoverato tra gli “antenati” della poltrona così come la conosciamo oggi.

Essa apparve però in Francia nel sec. XVI come superamento del rigido e solenne seggiolone cinquecentesco. 

Nell'Inghilterra di Carlo II la forma della poltronaè ancora legata ai modelli del passato e a fredde e castigate elaborazioni di tipi continentali. 
Sarà la tradizione del mobile olandese a determinare le definizioni stilistiche attuate durante i due primi decenni del sec. XVIII.

Il modello di poltrona creato da W. Morris nel 1861, quelli della poltrona grand confort ideato da Le Corbusier nel 1928 e della poltrona Barcellona (in acciaio e cuoio) elaborato da L. Mies van der Rohe, come i numerosi tipi scaturiti dallo sfruttamento di nuovi materiali, segnano le varie fasi di evoluzione della poltrona moderna, alla cui forma e funzionalità contribuirono esperienze diverse, da quelle del Bauhaus a quelle del più aggiornato industrial design

1912 nasce a Torino Poltrona Frau




1995 nasce a Forlì PoltroneSofà

venerdì 23 novembre 2018

Protagonista



Lorenzo Frau, detto Renzo, nasce a Cagliari nel 1881. Lascia la Sardegna per prestare servizio militare a Milano, congedandosi con il grado di tenente di fanteria. Sposa Savina Pisati e si trasferisce a Torino, allora città nevralgica per la cultura italiana. Inizialmente si impiega come rappresentante di commercio per la ditta Gribaudi e quindi per la Dermoide Patent, produttrice di finta pelle. Recatosi in Gran Bretagna per lavoro ha l’occasione di scoprire le poltrone modello Chesterfield, ne intuisce immediatamente le potenzialità e ne inizia, con successo, l’ importazione in Italia. Contemporaneamente però è attratto anche da modelli propri allo stile francese e a quello mitteleuropeo. Decide così di creare un suo laboratorio artigianale di produzione. È il 1912: nasce Poltrona Frau. Dall’iniziale lavoro “in stile” ben presto Frau passa alla progettazione diretta. Poltrona Frau diviene non solo un polo produttivo, ma anche un punto di incontro per artisti e intellettuali. Renzo Frau utilizza tali rapporti per consolidare l’immagine del marchio: i modelli di successo si susseguono rapidamente. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Frau viene richiamato alle armi, la moglie Savina assume con coraggio le redini dell’azienda. Le poltrone di Frau intanto entrano nei palazzi più importanti, venendo utilizzate anche dalla casa reale. Renzo Frau muore prematuramente nel 1926. Lascia un cospicuo archivio di progetti che consentiranno alla moglie di alimentare con coerenza la produzione Poltrona Frau negli anni a venire.

Bibliografia

Libri:
Sedie, poltrone, divani. Dal Rinascimento al déco
Fabbrica specializzata divani-letto, poltrone pelle, salotti.
DIVANI E POLTRONE. Come arricchire la casa.
Design Brasileiro de Móveis. Cadeiras, Poltronas, Bancos (Portuguese Brazilian)

Siti:
Sapere.it
Artimondo.it
Take a seat
Sitting up
Ourcommons.ca/
The 12 most iconic chairs of all time